venerdì 13 giugno 2008

Educare attraverso il Modello dello Scoutismo

RECENSIONE:

Il Consigliere Generale AGESCI, Marta Iatta, ha introdotto, con una conferenza sullo Scoutismo, il tema dolente della funzione dell’Educazione in un contesto, quello odierno, dove sembrano ormai persi i riferimenti forti di famiglia e scuola.

La dottoressa Iatta, che è psicologa e terapeuta di molti ragazzi in età evolutiva, ha spiegato come il concetto stesso di educazione sia mutato radicalmente negli ultimi decenni. Prima del ’68 infatti, gli educatori avevano il compito di fornire una ‘mappa comportamentale’ in cui i ragazzi imparassero a riconoscere i comportamenti ‘corretti’ da quelli ‘scorretti’, in una realtà in cui si poteva sostanzialmente imparare ad essere solo Buoni o Cattivi. I modelli di riferimento erano quindi chiari, i confini netti. In questo quadro, l’Educazione era un evento culminante dello sviluppo sociale, con una funzione quasi salvifica: era in sostanza ciò che, con la sua diffusione, avrebbe reso il mondo migliore.

Oggi l’illusione di allora si è sgretolata insieme al crollo di tante altre ideologie e si assiste ad un lento traghettamento del ruolo dell’educazione verso un nuovo modello. Perché gli assolutismi del passato sono stati sostituiti dal relativismo e i confini tra bene e male si sono fatti labili. Scuola e famiglia hanno mutato pelle e muovono passi incerti alla ricerca della propria identità. Ad un giovane, oggi la società non richiede più di aderire ad un unico modello di ideale perfezione, ma di essere adeguato ad una molteplicità di ruoli sociali senza che vi sia in essi alcun riferimento a categorie morali. Tutto questo genera una forte pressione sui ragazzi, che devono cercare di rispondere (da soli) a continue e diversificate risposte (essere simpatici, alla moda, appartenenti ad un qualche gruppo, ecc.) , tanto che sempre un maggior numero di loro, anche in età precoce, sviluppa patologie a causa dell’ansia generata da un sentimento di generale inadeguatezza al mondo (es. disordini alimentari, attacchi di panico ecc.).

In questo scenario, lo Scoutismo continua ancora, dopo 100 anni festeggiati nel 2007, ad offrire sostegno ai ragazzi – e ai loro genitori! - attraverso un modello che insegna loro a vivere nel mondo utilizzando gli strumenti culturali e tecnologici offerti dalla modernità senza lasciarsi però schiacciare dall’abuso di tali mezzi. Insegna inoltre ai giovani ad esprimere liberamente il proprio Sè, costruendo autostima attraverso l’esperienza del gioco e dell’avventura all’interno di un contesto valoriale di riferimento, per diventare finalmente adulti consapevoli e responsabili.

La conferenza era ‘gemellata’ con il PROGETTO PERU’ dell’Associazione Amici dei Bambini, per cui sono stati raccolti fondi tra i partecipanti.
Per info: http://www.aibi.it/

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono rimasta colpita dalla semplicità con cui la relatrice ha saputo trasmettere il suo messaggio, che è arrivato al punto con chiarezza e convinzione, credo che capire l'essenzialità, nella vita sia molto importante.
Essere essenziali significa fare le cose con semplicità, senza sprechi, utilizzando le risorse a disposizione consapevoli delle scelte fatte e coerenti con esse. La persona essenziale sa essere se stessa, affronta la propria vita senza farsi influenzare dalla massa e non si vergogna di portare avanti i valori in cui crede. Infatti l’essenzialità può essere vista come:

- semplicità: essere semplici nel rapporto con gli altri e sinceri nei propri atteggiamenti, cercando di essere sempre se stessi.
- utilità: conoscere e saper utilizzare gli strumenti e le risorse al fine di ottimizzarne le potenzialità.
- sacrificio: essere consapevoli delle proprie scelte impegnandosi a portarle avanti in modo positivo senza far pesare le proprie rinunce.

Anonimo ha detto...

Prima di tutto volevo dirvi che è una bellissima iniziativa questa di
tenere delle conferenze di vari argomenti aperti a tutti, davvero una
bella iniziativa!
Anche se non vengo personalmente non mi perdo il post che scrivete sul
blog con tutti i commenti, in fondo il blog è un modo per condividere
anche con chi è impossibilitato a partecipare, no?
Ho anche scoperto grazie a voi che la relatrice Marta Iatta è diventata
psicologa, era una mia ex compagna nei primi anni delle superiori e come
spesso capita tra compagni di classe si perdono i contatti...
Continuerò a leggervi...
grazie