Monica Marelli si è laureata a Pavia con una tesi sugli adroni (per i due o tre che non lo sapessero, gli adroni sono particelle subatomiche soggette alla forza nucleare forte). Da tempo si occupa di divulgazione scientifica collaborando con testate nazionali come Wired, Elle, Flair, D-La Repubblica delle Donne.
Le abbiamo rivolto tre domande:
Ma davvero la fisica è un gioco da ragazze?
Come si può fare amare la scienza ai bambini?
«I bambini sono molto curiosi, proprio come i veri scienziati che non smettono mai di stupirsi davanti ai fenomeni della Natura. Quindi è molto più facile conquistare la loro attenzione, e la scienza è una riserva di sorprese: con La fisica del miao e La fisica del bau, per esempio, ho chiesto agli animali di spiegare come fanno a sopravvivere grazie alle leggi della fisica e i bambini hanno apprezzato molto».
Come hanno reagito i tuoi colleghi quando hanno letto l'articolo sui polimeri incurvati dei mascara?
«Bella domanda! Alcuni hanno storto il naso, altri invece mi hanno fatto i complimenti. Purtroppo molti "addetti ai lavori" non tollerano la necessaria semplificazione. Io, invece, credo sia fondamentale andare incontro alle curiosità di tutti: la fisica è troppo bella e affascinante per rimanere chiusa negli incomprensibili tomi universitari, a disposizione di pochi».
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