L'ospite del 13 Novembre è stato il Prof. Pierluigi Civera, personalità di spicco nel campo della ricerca e dell’innovazione piemontese, esperto nel coniugare i due mondi della tecnologia d'avanguardia e dell'applicazione ingegneristica sul territorio, come testimoniano i vari progetti in cui è coinvolto - in particolare il chilab (http://ima.chilab.polito.it/) ed il neonato techfab (http://techfabmnt.it/).
Dopo la presentazione di un emozionatissimo ex-allievo, il professore ci ha guidato alla scoperta delle immense potenzialità delle nanotecnologie.
Dopo la presentazione di un emozionatissimo ex-allievo, il professore ci ha guidato alla scoperta delle immense potenzialità delle nanotecnologie.
Ci ha spiegato che quello delle nanoscenze è un terreno di confine, un far-west conteso tra chimici, biochimici, fisici ed elettronici; ha esemplificato la nostra distanza dagli atomi con un'immagine: una persona che guardando la sua mano pretendesse di vederne gli atomi sarebbe come un'astronauta che dalla luna volesse vedere il figlioletto che gioca in giardino (forse ho un po' viaggiato di fantasia, ma il senso era questo).
Gigi Civera discorre amabilmente, evitando accuratamente i dettagli tecnici, ma lascando intendere che per lui quelli sono pane quotidiano.
Con le nanotecnologie è possibile introdurre senza pericoli nel corpo umano atomi di gadolinio, velenoso ma utile in medicina per la risonanza magnetica funzionale: basta nasconderli in gabbie di carbonio (fullerene), resistenti come il diamante e legate a molecole organiche per mimetizzarsi nell'organismo.
Le nanoparticelle hanno anche una grande valenza estetica: fanno sparire, riempiendo ogni fessura, le rughe dalla pelle e le righe dalle carrozzerie. I nano tubi poi, sono particelle lunghe, sottili, più resistenti e conduttive di qualsiasi metallo; ormai vengono prodotte in grandi quantità dai tecnologi orientali e si possono usare ad esempio per ridurre il tempo di asciugatura delle nuove vernici ad acqua (si scaldano molto bene con le microonde), o per realizzare particolari conduttivi estrudendole come si fa con la plastica.
Poi ci sono i piccoli miracoli quotidiani, come le nanoparticelle d'oro che col loro rosso intenso colorano gli stick dei test di gravidanza, i microchip sempre più potenti di computer e cellulari, gli hard disk sempre più piccoli ma spaziosi.
Poi ci sono i piccoli miracoli quotidiani, come le nanoparticelle d'oro che col loro rosso intenso colorano gli stick dei test di gravidanza, i microchip sempre più potenti di computer e cellulari, gli hard disk sempre più piccoli ma spaziosi.
E a voi, leggendo sono venute in mente altre idee su come usare le nanotecnologie? O vi siete imbattuti in applicazioni delle natotecnologie che non sono state qui descritte? Commentate signori, commentate... tanto lo spazio in rete è sempre di più e costa sempre meno... grazie alle nanotecnologie naturalmente!
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