giovedì 25 marzo 2010

X-Barak, scegli il tuo Presidente, con Jader Giraldi

E' iniziato X-barak, una sorta di reality show online che mira a reclutare volti nuovi per la salvezza di un Paese alla deriva.

Come si legge su Facebook nella pagina del progetto, “Xbarak è il primo political talent show pensato per far emergere dal basso i leader politici del futuro”.

Il nome è un chiaro riferimento a Obama; il funzionamento molto semplice: chiunque voglia “candidarsi”, chiunque abbia qualcosa da dire e la volontà di farlo, ha la possibilità di inviare un breve video di presentazione di sé e delle proprie idee.

In base a poche linee guida, l’aspirante politico può farsi conoscere grazie ad un filmato di un minuto che girerà in maniera autonoma, presentandosi e riassumendo la sua storia in una manciata di secondi, elencando i tre punti fondamentali della sua missione.
La partecipazione è prevista sia in veste di protagonisti che in quella di sostenitori: oltre alla votazione sul sito, è possibile sostenere il proprio “pupillo” anche attraverso i canali che X-barak avrà nei social network, nonché organizzando serate in locali e associazioni che vedranno sempre il sostegno e la partecipazione degli organizzatori del format.

Le candidature non sono ancora molte,  ma una rapida carrellata dei video caricati sul sito ci permette già di trarre alcune conclusioni su come l'italico individuo percepisce se stesso in relazione alla politica...

Vi invito a votare e a candidarvi, ma se proprio preferite astenervi, vi consiglio almeno di guardarvi i due video qui riproposti. Per riflettere sorridendo.








http://www.xbarack.tv/

martedì 16 marzo 2010

La fine dell'attuale ciclo economico, con Franco Rebuffo

Le attuali difficoltà dei mercati finanziari e, più in generale, dell'economia non sono stati determinati, seconfo l'analisi del Prof. Rebuffo, dai mercati finanziari, bensì da una cultura complessiva, affermatasi negli anni novanta come una vera e propria alternativa al modo tradizionale di fare impresa.


Dopo un periodo di crisi del profitto (o di remunerazione del capitale) dovuta ad un'eccessiva diversificazione dei prodotti, le imprese si avviarono alla rincorsa verso la dimensionalità efficiente di cui il business process engineering e la lean production rappresentarono i cardini. L'abuso che si fece però delle economia di scala e di scopo portò a due principali conseguenze:

in primo luogo alla specializzazione produttiva e all'esternalizzazione di tutte le attività non strettamente legate al core-business, cose che hanno senz'altro favorito l'efficienza delle aziende, a discapito però della flessibilità e della diversificazione alzando sensibilmente il rischio d'impresa; in secondo luogo, uno scriteriato ricorso alla diversificazione del portafoglio in risposta all'aumento del rischio d'impresa, ha rapidamente trasformato l'imprenditore in investitore. Tutto questo ha sensibilmente ridotto la capacità dell'impresa di adattarsi e di generare innovazione e, in questo contesto, il recente fenomeno della finanza 'strutturata' non ha fatto che accelerare la spirale verso l'immateriale, finendo per squilibrare ulteriormente il sistema.

Per uscire da questa fase, non sarà perciò sufficiente creare e far rispettare nuove regole di trasparenza. Certo gli intermediari (le banche) dovranno offrire nuove e più solide garanzie circa il proprio operato, ma anche gli imprenditori dovranno tornare a concentrarsi sulla generazione di innovazione e restituendo valore reale ai propri stakeholders.
MB